2008.07.24-032 07.08.17-004 2007.07.21-036 2008.07.24-036 IMG_0202a Pat-2008-002 Divers007 prova1 prova44 Centopietre_di_Pat1

 I Nostri Consigli

Intorno alle tavole salentine, a capotavola siedono sempre loro, quei prodotti della terra partoriti dal Salento di una volta. Ingredienti poveri, dunque, sono alla base di più elaborati piatti odierni, mentre costituivano esattamente la base dell'alimentazione per la popolazione contadina di ieri. 

La carrellata di sapori rustici potrebbe cominciare dall'ineguagliabile gusto della patata “Sieglinde” di Galatina. Le pregiate caratteristiche organolettiche del famoso tubero che “tiene la fetta”, come si suol dire, si prestano alla composizione di piatti tipici come la “taieddhra” (al forno, completata da cozze e riso), 

il "polpo alla pignata” (cucinato in umido col sugo, prende il nome dall'antico recipiente di terracotta)polipo alla pignata, i “panzerotti” (gustose crocchette),panzerotti

i “panzerotti” (gustose crocchette), la “pitta” (sformato condito con tonno, pomodoro ed altri sfiziosi ingredienti). 

Ma di figli da conoscere di questa terra baciata dal sole, all'estremo sud d'Italia, ce ne sono davvero tanti. Dai “lampascioni” (bulbi color rosso mattone e dal sapore dolceamaro, da consumare fritti, sottolio, in insalata) ai cardi selvatici (ortaggi spontanei spinosi, simili ai carciofi, le cui foglie sono spesso utilizzate in tipiche minestre); dai “mugnuli” (forse antenati dei broccoli verdi, da assaporare “'nfucati”) alle “pastiddhre” (le castagne secche senza scorza, prima molto diffuse sulle tavole, oggi rimaste sulle bancarelle delle feste di paese). Ancora le “caruselle” (le infiorescenze giovani di finocchio selvatico, ottime come contorno) e i capperi spontanei; il tipico piatto “cicorie con purea di fave” e le lumache di terra rossa (le “municeddhe”) soffritte o arrosto. 

Altri due piatti poveri salentini, seppur la loro culla non sia negli orti salentini: la “scapece” (pesci fritti, boghe e zerri, marinati tra strati di mollica gialla colorata dallo zafferano) e i “turcinieddhi” (involtini ricavati dalle interiora degli animali). 

Ecco alcuni consigli per farvi conoscere posti in cui deliziare il palato con sapori del Capo di Leuca, ristoranti, osterie e trattorie tipiche del Salento che reputiamo tra i migliori e ci sentiamo di consigliare a chi, per lavoro o per vacanza verrà nel Salento col desiderio di assaggiare prodotti tipici, vini e specialità salentine.

Dalle tipiche Friselle, alle orecchiette, dai latticini alle verdure grigliate il tutto da condire con l’ottimo olio di oliva salentino, fino ai piatti dell’antica tradizione contadina quali “Ciceri e tria” e “Taieddha” per giungere al buon pesce fresco, ai gamberoni o ai frutti di mare..

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